Teatro F. Martini

targa-teatroNel 1690 l’eccellentissimo Sig. Ercole de Pepoli di Casa Pepoli dona al Comune di Trecenta un appezzamento di terreno dove “per comodità dei commercianti e del popolo e per abbellimento del paese” viene costruito il Pavaglione. Si trattava di un ampio mercato coperto, tipico dell’epoca, presente in diversi comuni del Polesine. All’interno di questo edificio trovarono posto fino al settembre 1829 quattro negozi magazzini che in quell’anno furono completamente demoliti. Nel 1853 l’edificio, pericolante, viene completamente ricostruito in muratura, con le sobrie linee tipiche del manieil-teatro-martinirismo rinascimentale ed adibito ad uso promiscuo di mercato e teatro. Il teatro di Trecenta trova così una sua importante configurazione artistica ospitando in particolare dal 1870 al 1880 spettacoli lirici e drammatici di prim’ordine. Iniziò infatti nel Teatro di Trecenta la brillante carriera del celebre tenore Delillier nell’opera Marta; debuttò inoltre la celeberrima soprano Luisa Bassi con l’opera Lucia di Lammermoor. Vista l’affluenza di spettatori, nel 1907 il Com

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une di Trecenta ne decise l’ampliamento con un progetto dell’Ing. Sartorelli, che avevano lo scopo di ricavare una seconda galleria; tali lavori terminarono nel 1908 e l’interno assunse la classica tipologia teatrale con palcoscenico, platea e palchetti. Nel dopoguerra il teatro trovò un consistente ridimensionamento nella sua utilizzazione fino ad arrivare anche ad un evidente degrado architettonico degli interni. Nel corso degli anni ’50 e ’60 tale struttura fu scarsamente utilizzata e successivamente chiusa. L’Amministrazione Comunale di Trecenta tra il 1969 ed il 1970 progetta la totale ristrutturazione del teatro adibendolo a sala cin

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ematografica con piccolo palcoscenico già dal 1972. Tenendo la prerogativa di sala cinematografica negli anni ottanta, viene risanato successivamente in alcune delle sue componenti strutturali. Dopo altre vicissitudini, nel 2007 viene concordata una ristrutturazione dell’edificio grazie ai contributi della Regione Veneto, su una proposta progettuale basata sulla valutazione di tale struttura come luogo di aggregazione socio-culturale nel senso più globale del termine, evidenziando la vo

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cazione teatrale del passato, attraverso la ristrutturazione del palcoscenico e la costruzione di camerini di supporto. La struttura della sala è mantenuta a doppio livello, per favorire qualsiasi tipo di attività teatrale e convegnistica, per un totale di 340 posti a sedere. Per la qualità degli arredamenti, la valenza sociale e culturale, il teatro potrebbe essere una struttura intercomunale a cui afferiscono utenti di diverse aree dell’Altopolesine.

Fonte

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